Home staging

Come si svolge un progetto di Home staging

Hai sentito parlare di home staging turistico e ti stai chiedendo come funziona davvero un progetto di questo tipo? Sei nel posto giusto!

In questo articolo ti guiderò attraverso ogni fase, dalla pianificazione iniziale fino alla realizzazione di una casa vacanze o un B&B che farà innamorare i tuoi ospiti.

Preparati a scoprire tutti i segreti di questa affascinante strategia che non solo valorizza la tua proprietà, ma la trasforma in un vero e proprio magnete per prenotazioni!


Analisi e pianificazione: il punto di partenza

Ogni progetto di home staging inizia con una fase fondamentale: l’analisi e la pianificazione. Si tratta di mettere insieme tutti i dati e le informazioni che ti aiuteranno a creare un ambiente unico, riflettendo sia le caratteristiche della struttura che i tuoi sogni e desideri come host.

Cosa dobbiamo considerare? Ecco i principali punti da analizzare.

  • Caratteristiche uniche, punti di forza

Che cosa rende speciale la tua proprietà? Un design particolare, un'ampia terrazza con vista, oppure l’arredamento unico? Annotare tutti questi dettagli è il primo passo per valorizzare al massimo ogni angolo della tua casa vacanze.

  • Posizione

Dove si trova la tua struttura? Sei in una zona centrale, piena di attrazioni e servizi, o immersa nella natura più tranquilla? La posizione è un fattore chiave, e deve rispecchiare l’esperienza che vuoi offrire ai tuoi ospiti.

  • Target

Chi sono i tuoi ospiti ideali? Coppie in cerca di un rifugio romantico, famiglie con bambini o viaggiatori d'affari? Sapere chi vuoi attrarre ti permetterà di orientare ogni decisione in funzione delle loro esigenze e desideri.


Moodboard: il cuore della tua ispirazione

La moodboard è molto più di una semplice raccolta di immagini: è uno strumento strategico che ti permette di dare vita alla visione per la tua struttura ricettiva in modo chiaro e coerente. In poche parole, rappresenta il filo conduttore di tutto il progetto, mantenendoti focalizzata sugli obiettivi principali e aiutandoti a tradurre sogni e idee in uno spazio reale e attraente per i tuoi ospiti.

Creare una moodboard efficace non è solo un processo creativo, ma anche un passaggio fondamentale per garantire che ogni decisione di design, dall'arredamento ai colori, sia allineata con l'atmosfera che vuoi trasmettere. Immagini, colori, texture e concetti vengono raccolti e armonizzati per costruire la base su cui si svilupperà l'identità unica della tua casa vacanze.

Consiglio pratico: Puoi creare la tua moodboard utilizzando strumenti digitali come Pinterest, oppure puoi optare per una versione più fisica, con ritagli di riviste e campioni di materiali. La chiave è mantenere il focus su ciò che vuoi che i tuoi ospiti vivano una volta entrati nella tua proprietà.

Sentiti libera di esplorare nuove idee, ma non dimenticare che una moodboard ben strutturata può fare la differenza tra un progetto di home staging che funziona e uno che non raggiunge il suo pieno potenziale.


Creazione degli spazi: le idee prendono vita

Una volta completata la moodboard, è il momento di trasformare le tue ispirazioni in realtà. Tutto ciò che hai raccolto nella moodboard – dai colori agli accessori – diventa ora la tua guida per creare uno spazio che rispecchi esattamente l'atmosfera che vuoi offrire ai tuoi ospiti, facendoli sentire coccolati e a loro agio.

  • Colori

Integra i colori che hai raccolto nella moodboard, creando armonia. L’obiettivo è che ogni colore valorizzi al meglio gli ambienti e renda la tua casa vacanze più accogliente.

  • Accessori

I dettagli sono importanti, ma anche qui vale la regola del less is more: pochi accessori scelti con cura, come cuscini, tappeti o opere d'arte, possono cambiare radicalmente la percezione dello spazio. L'obiettivo è creare un ambiente accogliente e rilassante, in linea con l’esperienza che vuoi far vivere ai tuoi ospiti.

  • Scenografia

Non dimenticare l'importanza di una disposizione armoniosa degli elementi. Creare punti focali nelle stanze guida l'attenzione dei tuoi ospiti e li aiuta a vivere l’ambiente in maniera fluida e piacevole.
Se preferisci un supporto professionale per progettare o arredare la tua casa vacanze, scopri come posso aiutarti con i miei percorsi di affiancamento di home staging. Troverai tutti i dettagli qui.


Fotografia e Presentazione: cattura l'attenzione degli ospiti

Le foto sono la tua vetrina online. Una presentazione fotografica curata può fare la differenza tra un annuncio che passa inosservato e uno che attira prenotazioni a raffica. Ecco perché è fondamentale imparare a realizzare scatti efficaci che raccontino al meglio l’atmosfera della tua struttura.

Non è necessario affidarsi a un fotografo professionista: con le giuste tecniche, puoi ottenere foto di alta qualità utilizzando solo il tuo smartphone. Scattare buone foto non è solo questione di tecnologia, ma anche di composizione, luce e dettagli che valorizzano la tua proprietà.

Non dimenticare: Prima di scattare, prepara gli ambienti come se dovessero accogliere subito degli ospiti. Ogni dettaglio conta, e l’ordine è fondamentale per trasmettere al meglio l’atmosfera che hai creato. Se vuoi imparare come fare foto professionali con il tuo smartphone, scopri il mio percorso dedicato, che ti guiderà passo dopo passo nella realizzazione di immagini perfette per la tua casa vacanze!


Conclusione

L'home staging turistico è uno strumento potente che può trasformare la tua casa vacanze in un luogo irresistibile senza richiedere investimenti ingenti o tempo eccessivo. Con una pianificazione attenta e qualche accorgimento pratico, puoi ottenere risultati eccezionali, aumentando le prenotazioni e garantendo ai tuoi ospiti un’esperienza unica e memorabile.

Sei pronta a fare il primo passo per trasformare la tua casa vacanze?

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L'importanza dell’Home staging turistico.

Se hai iniziato a gestire una proprietà turistica da un po’, sai quanto può essere difficile ottenere prenotazioni costanti.

Magari hai già investito tempo e risorse, ma i risultati non sono quelli sperati.

Non preoccuparti, non sei sola. In questo articolo voglio condividere con te come l'home staging turistico può fare la differenza, aiutandoti a trasformare la tua proprietà e ad attrarre più ospiti!

Innanzitutto, cos'è l'Home staging turistico?

L'home staging turistico è una forma di marketing: si attua preparando, allestendo e fotografando una proprietà in modo che risulti il più attraente possibile, richiamando numerosi contatti sui tuoi annunci e di conseguenza aumentando (di moltissimo!) le probabilità di prenotazione.

Del resto chi non vuole soggiornare in uno spazio bello e attraente?

La funzione dell’home staging non termina con la prenotazione del soggiorno: il fatto che gli ospiti vivano una vacanza in uno spazio speciale fa sì che tornino e che scatenino il passaparola.

Perché l’home staging turistico è così importante?

 

1. Aumenta la visibilità online

Le prime impressioni contano (sempre) e gli annunci con foto accattivanti e spazi ben allestiti si distinguono subito. 

L'home staging, studiando strategicamente l’uso di colori, decori e dotazioni e immortalando il tutto con scatti emozionanti, cattura l'attenzione sui portali di condivisione come Airbnb, Booking, Vrbo ecc, mantenendo gli annunci nelle prime posizioni.

 

2. Crea esperienze memorabili

I turisti di oggi sono alla ricerca di esperienze a tutto tondo per le loro vacanze, e lo spazio di soggiorno ne diventa parte integrante.

Un ambiente studiato strategicamente, con un’identità o un tema ben definiti (a proposito puoi leggerne qui) e ben curato, trasforma il soggiorno in un ricordo indimenticabile, generando recensioni positive e passaparola, aumentando così le prenotazioni.

 

3. Migliora il tasso di occupazione e i profitti

Un aspetto meno evidente ma invece importantissimo di un intervento di home staging è che aiuta ad aumentare le prenotazioni anche nei periodi di bassa stagione.

Una proprietà ben allestita inoltre può giustificare tariffe più alte, massimizzando i guadagni!

 

Conclusione

L’home staging è ancora poco conosciuto, tanto che in molti pensano che si tratti di un intervento costoso (o che richiede molto tempo) alla stregua di una ristrutturazione…

In realtà, con piccoli investimenti e accorgimenti è possibile ottenere risultati sorprendenti!

Si tratta di un investimento con un ritorno altissimo, che si ripaga nel giro di pochissime notti di affitto.

Vuoi saperne di più? Ti aspetto qui!


Brand identity

Oggi ho il piacere di introdurre un tema fondamentale per chi opera nel settore dell'ospitalità: il personal branding. Quando parliamo di creare ambienti accoglienti e funzionali per massimizzare le prenotazioni, non possiamo trascurare l'importanza di presentare noi stessi e la nostra attività nel miglior modo possibile. Ecco perché ho deciso di intervistare Livia Fiume, una talentuosa Brand Design & Strategist, che ha già aiutato decine di creative preneur a trasformare i loro sogni in brand unici e senza tempo.

 

Per chi gestisce strutture micro ricettive, come case vacanza, B&B e affittacamere, il personal branding non è solo una strategia di marketing, ma un vero e proprio investimento per il successo a lungo termine. Proprio come nell'home staging turistico si lavora per rendere speciale ogni angolo della casa, il personal branding aiuta a far emergere l'unicità del professionista e della struttura ricettiva, permettendo di emergere tra centinaia di offerte tutte uguali.

 

In questa intervista, Livia ci parlerà di come costruire un personal brand efficace e ci darà preziosi consigli su come esprimere al meglio le nostre sfumature per attrarre i clienti ideali. Senza ulteriori indugi, iniziamo con le domande!


Ciao Livia, grazie per essere con noi! Potresti spiegare ai nostri lettori cos'è la brand identity e perché è così importante?

 

«Certamente!

Possiamo definire la brand identity come un’insieme di caratteristiche, qualità, impressioni e atmosfere (nel caso di uno spazio ricettivo) che un marchio trasmette, rendendo un'attività unica e riconoscibile.

Queste percezioni vengono trasmesse da elementi tangibili come il logo, i valori, i colori, il modo di comunicare, i servizi scelti (per quanto riguarda l'host) e da elementi stilistici (per quanto riguarda la casa).

Avere una brand identity forte significa differenziarsi dalla concorrenza, far emergere il proprio vantaggio competitivo e di conseguenza attirare i clienti ideali».

 

Quali sono le principali sfide nel costruire un'identità forte e coerente?

«La prima grande sfida è acquisire consapevolezza dell'importanza della brand identity, comprendere a fondo cos'è e come può essere utile per la propria attività.

(A questo proposito Livia tiene un podcast meraviglioso che vi consiglio di seguire! Luminessenza: lo trovate qui).

Molti host tendono a sottovalutare questo aspetto, pensando che una bella proprietà sia sufficiente. In realtà, una brand identity ben definita è fondamentale per ottenere ospiti soddisfatti, ottime recensioni e un passaparola positivo, che sono il motore per il successo e la crescita della tua attività.

L'altra sfida significativa è applicare la brand identity in modo concreto e coerente. Questo significa tradurre il progetto costruito con il professionista in tutto ciò che di pratico concerne l'attività: dal logo al font, dal sito alla comunicazione sui social, dalla scelta delle parole a quella dei colori, degli arredi, delle dotazioni specifiche e così via.

Questa coerenza rafforza l'immagine del marchio, migliora la reputazione e la percezione di professionalità.».

 

Quali sono i primi passi che un host o un property manager dovrebbe compiere per costruire il proprio personal brand? Ci dai qualche consiglio pratico immediatamente applicabile?

«Il primo passo è un attento lavoro di analisi e introspezione sul professionista. È importante partire dalla propria storia personale e prendere nota di sogni, desideri, necessità, motivazioni e caratteristiche per chiarire dove si vuole arrivare.

Il secondo passo è intrecciare tutto questo con le peculiarità della struttura ricettiva, del contesto in cui è immersa, del mercato di riferimento. È fondamentale che le due essenze, quella del professionista e quella della struttura, lavorino in simbiosi per creare un'identità armoniosa, autentica e facile da mettere in pratica.

Il terzo passo è individuare il cliente ideale. Comprendere chi è il cliente ideale permette di focalizzare su di lui servizi e scelte di ordine sia stilistico che pratico, di costruire una comunicazione su misura e un'esperienza che rispondano perfettamente alle esigenze degli ospiti».

 

Ci sono errori comuni da evitare?

«Uno degli errori più comuni è… non applicare il branding! Ovvero cercare di rivolgersi a tutti per paura di essere troppo selettivi. Questo porta a una comunicazione generica che non riesce a catturare l'attenzione del cliente ideale e alla realizzazione di ambienti senza un'anima vera e propria.

È fondamentale avere il coraggio di essere specifici e mirati, presentando un'identità dalle caratteristiche ben definite. In questo modo, si attraggono esattamente i tipi di ospiti che si desiderano, aumentando la soddisfazione e il tasso di ritorno, accrescendo una reputazione solida e professionale».

 

Brand identity e home staging turistico: vanno a braccetto?

«Assolutamente sì! Il personal brand del professionista deve riflettersi nella creazione degli ambienti e viceversa: l'identità della struttura, messa in luce attraverso l'home staging, deve tenere conto di quella dell'host.

Questi due aspetti sono connessi e complementari, e insieme concorrono alla creazione di un'esperienza immersiva e memorabile per gli ospiti.

Per esempio, se un host desidera comunicare un senso di accoglienza e familiarità, gli spazi dovranno riflettere questa atmosfera attraverso scelte di arredo, colori e dettagli che rispecchiano questi valori»


Conclusione

L'intervista a Livia Fiume ci ha fornito una visione chiara e dettagliata sull'importanza del personal branding per chi opera nel settore dell'ospitalità: costruire una brand identity forte e coerente può fare la differenza tra una struttura che si confonde tra le altre e una che si distingue e prospera.


Ricordiamoci che il personal branding non è solo una questione estetica, ma un vero e proprio strumento strategico per creare connessioni autentiche con gli ospiti e garantire il successo a lungo termine della propria attività.


In bocca al lupo per il vostro branding!


Ottenere prenotazioni dirette

Quando sei host vorresti (e dovresti) occuparti principalmente di gestire al meglio la tua struttura ricettiva e offrire un servizio di ospitalità eccellente.

In un mercato sempre più digitale ti ritrovi invece sommerso dalla gestione delle prenotazioni e delle cancellazioni, dall’imprevedibilità degli algoritmi delle piattaforme di condivisione e delle loro politiche commerciali e ti chiedi se (e come) aumentare le prenotazioni dirette è possibile… o se è solo l’ennesimo investimento che ti aggraverà anche della gestione di un sito web.

Ebbene, un sito web ben progettato può incrementare significativamente le prenotazioni dirette, riducendo la dipendenza dalle OTA e migliorando la redditività complessiva della tua attività. Come? 

Ce lo racconta oggi Salvatore Menale, esperto e consulente di web marketing turistico specializzato nel settore extralberghiero: supporta le strutture ricettive aiutandole a vendere meglio (e direttamente) on-line.

È il founder di Disintermediando, il percorso di disintermediazione turistica nato con lo scopo di rendere più indipendenti gli hotel e le strutture extra alberghiere rispetto alle OTA.


Salvatore, i siti web che realizzi con il tuo staff producono risultati che mettono le ali ai piedi delle strutture dei vostri clienti!

Rendere indipendenti le strutture ricettive rispetto alle OTA si può dunque?

«La risposta non è semplice. Se intendiamo l'indipendenza come la capacità di stabilire autonomamente le tariffe o decidere quando aprire o chiudere le camere, allora sì, è possibile.

Molto spesso però per indipendenza o disintermediazione si intende la volontà di lavorare senza utilizzare le OTA in alcun modo. E questo difatti è impossibile ed anche controproducente.

Le OTA (come booking, airbnb ecc…) rappresentano infatti un partner valido per molte attività turistiche extralberghiere ed è fondamentale riconoscere il loro ruolo come partner commerciali.

Il problema è quando si affida in maniera esclusiva le sorti della propria struttura ad esse, pensando che basti appunto inserire una casa vacanze su queste piattaforme per ricevere poi prenotazioni a valanga.

E’ necessario invece investire adeguatamente in marketing, in formazione e in una strategia di disintermediazione a lungo termine per raggiungere un maggiore livello di indipendenza dalle OTA. 

Tale scelta richiede impegno e risorse, ma può portare a benefici significativi nel tempo».

 

Come si ottiene il giusto equilibrio tra prenotazioni dirette e intermediate?

«Come dico sempre ai miei studenti e ai miei clienti: la prima regola per disintermediare è intermediare!
Potrebbe sembrare un controsenso ma invece è fondamentale essere presenti sulle OTA per dare maggiore visibilità al proprio sito web. 

I dati mostrano che il 52% dei viaggiatori che trovano una struttura sulle OTA visita poi il sito ufficiale per avere maggiori informazioni (o per verificare se può ottenere un prezzo migliore) e che il 20% delle prenotazioni dirette deriva dall'aver visto la struttura sui portali..

Paradossalmente quindi le OTA rappresentano un ottimo metodo per ottenere prenotazioni dirette!

Quanto al giusto equilibrio non esiste una formula scientifica poiché dipende da molti fattori caratteristici della singola struttura. 

E’ però possibile, in base alla singola struttura ed alle sue caratteristiche e peculiarità, formulare uno scenario e raggiungerlo mediante strategie di marketing turistico calibrate».

 

Cosa penalizza la visibilità di un sito web sui motori di ricerca?

«Una delle principali problematiche è una questione tecnica poco conosciuta: si tratta della duplicazione di contenuti.

Spesso i testi del sito web ufficiale vengono copiati e incollati sulle descrizioni dei vari portali in cui la struttura è presente.

Google (che considera le OTA fonti più autorevoli rispetto a un sito privato) considera originali i contenuti dei portali e penalizza il sito web per averli copiati. 

È quindi essenziale mantenere l’originalità e l’unicità dei testi del sito web.

Un altro fattore che penalizza la visibilità è la scarsità di pagine con contenuti di valore (come il blog) per far rilevare a google lo spessore dell’attività. 

Un sito efficace dovrebbe includere articoli che parlino della destinazione turistica, offrano suggerimenti e descrivendo come vivere al meglio il soggiorno.

Questo non solo aiuta a indicizzare i contenuti, ma anticipa anche le esigenze degli ospiti, trasformando l'host in uno specialista della località, promuovendo la zona di soggiorno ed alimentando la visibilità online».

 

Quali sono le caratteristiche di un sito web che cattura l'attenzione dei potenziali ospiti e che converte?

«Un sito web efficace deve avere poche voci di menu per garantire una navigazione veloce e fluida ed essere progettato pensando ai clienti che vuole accogliere.

Ad esempio, una struttura destinata ad accogliere famiglie con bambini dovrebbe avere un design semplice e colorato, con un chiaro elenco dei servizi disponibili per le famiglie e degli itinerari adatti ai bambini.

Un sito ben strutturato, che rispecchia le esigenze e le aspettative del proprio target, ha maggiori probabilità di convertire i visitatori in ospiti effettivi».

… così come un ambiente preparato a misura dei potenziali ospiti rende più probabile che questi decidano di affittarlo! (per ulteriori dettagli su come preparare il tuo ambiente per massimizzare le conversioni, puoi consultare il mio servizio di staging).

«Esattamente!

Un’altra skills importante per un sito che converte infine è che il processo di prenotazione sia rapido e intuitivo, permettendo di completarlo dalla home page in soli 3-4 clic».

 

Quanto conta il design?

«Il design è estremamente importante per diverse ragioni. 

Il nostro cervello impiega solo 7 secondi per decidere se una persona ci piace o meno, basandosi sulla prima impressione. Questo stesso principio si applica ai siti web. 

Un sito ben progettato e curato graficamente trasmette immediatamente affidabilità, professionalità e attenzione ai dettagli.

Un design efficace rassicura i visitatori e riflette la cura che la struttura dedica ai propri ospiti. 

Questo livello di cura e attenzione è ciò che gli ospiti cercano quando scelgono una struttura ricettiva. 

Un buon design non solo attira l'attenzione, ma contribuisce anche a creare una percezione positiva del brand, aumentando così le probabilità di conversione e fidelizzazione dei clienti»

 

Un ultima domanda: quale consiglio puoi dare a chi vuole passare dall’utilizzo esclusivo delle piattaforme di condivisione alla creazione di un sito proprietario? Quale macro step è importante affrontare?

«Il passaggio dall'utilizzo esclusivo delle piattaforme di condivisione alla creazione di un sito proprietario richiede più di una semplice chiamata a un web designer: il settore turistico ha dinamiche speciali, quindi innanzitutto è consigliabile affidarsi a una web agency specializzata nel turismo o a un consulente esperto nel settore.

Prima ancora di pensare al sito web però è fondamentale lavorare sulla brand identity per comprendere le caratteristiche distintive della struttura rispetto alla concorrenza e definire il tipo di clienti che si vuole ospitare.

Solo a questo punto il web designer può creare una struttura del sito (e una grafica) che funzionano e convertono»


Conclusione

Grazie Salvatore, questo confronto è stato davvero illuminante!

Abbiamo imparato come la strategia vincente abbraccia l’utilizzo intelligente di OTA + sito web, basandosi su una brand identity forte e distintiva.

 

Ricordo che la tua agenzia affianca gli operatori turistici in tutto il processo e che è possibile trovarvi qui: salvatoremenale.it


3 STEP per creare ambienti tematici

In un mercato turistico sempre più competitivo distinguersi è fondamentale per il successo di una struttura ricettiva.


Uno dei modi migliori per farlo è offrire qualcosa di più di una semplice stanza: far trovare ambienti con un tema ben definito, unico, e memorabile! Perché?


  1. Per ottenere maggiore visibilità sui portali di condivisione, spiccando tra centinaia di offerte. Questo innesca un circolo virtuoso perché gli annunci più cliccati mantengono i posti nelle prime pagine.

  2. Perché le persone viaggiano alla ricerca di esperienze: soggiornare in una struttura tematica diventa parte integrante (e desiderabile) di una vacanza!

  3. È un asso nella manica per strutture in zone che non sono caratterizzate da particolari eccellenze.

  4. Ti aiuta ad aumentare l’occupazione, affittando anche nei periodi di bassa stagione.

  5. Aumenta il passaparola e le recensioni positive: un ambiente speciale crea un'esperienza indimenticabile che spinge gli ospiti a tornare e a consigliarti ad altri (a proposito, puoi approfondire anche qui come creare un’esperienza di soggiorno indimenticabile).

  6. Diventa il valore aggiunto che ti permette di aumentare i prezzi (anziché giocare al ribasso per attirare i clienti!)

  7. Definire un tema significa attrarre i tuoi ospiti preferiti e soddisfarli perché troveranno  ambienti e servizi che rispondono perfettamente alle loro esigenze.

Se una o più di queste motivazioni fa al caso tuo ora ti starai chiedendo:

ma come si definisce il tema di una struttura ricettiva?

Bisogna mettere in atto un processo creativo e strategico che va oltre la scelta dei colori e dei decori di una stanza.

Richiede un po’ di tempo ma ti assicuro che può essere estremamente divertente e gratificante, soprattutto se scegli un tema che ami e ti rispecchia e che diventa il naturale amplificatore della tua accoglienza.

Per iniziare hai bisogno di una moodboard: una raccolta di immagini, colori, trame, parole e concetti che evocano lo stile che vuoi. 


Puoi crearla su Pinterest (leggi qui https://help.pinterest.com/it/article/create-a-board) o alla vecchia maniera: un grande cartoncino o un quaderno dedicati!


1. Fase di ricerca e analisi

Che tema scegliere?

Per la scelta del tema puoi iniziare il brainstorming partendo dalle caratteristiche della tua struttura ricettiva e i suoi punti di forza: storia, architettura, posizione, contesto in cui è immersa… si trova al mare o in montagna, in collina o in pianura? In un piccolo paesino sperduto o in una grande città? Se in una grande città, in che via? Spesso la linea di confine di un quartiere demarca zone dalle caratteristiche del tutto diverse.

La struttura architettonica stessa  si presta a suggerire un tema interessante?

Perché le persone vengono da te: quali sono le principali attrazioni della zona? Turismo gastronomico, musei, eventi…? 

Se queste riflessioni non ti forniscono uno spunto abbastanza forte o che ti piace, puoi partire dal tipo di atmosfera che vuoi creare: quali emozioni vuoi far vivere ai tuoi ospiti? Benessere, avventura, sostenibilità, romanticismo…

Cerca immagini che rappresentino le tue risposte e ispirazioni e inizia a riempire la bacheca. 

Non avere fretta, la moodboard non si costruisce in poche ore: giorno dopo giorno sfogliando riviste, cercando in internet ma anche semplicemente durante le tue esperienze quotidiane avrai modo di raccogliere idee e materiale (e vedere accendersi lampadine!).

Il tuo cliente ideale

Chi sono le persone che viaggiano nella tua zona? Cosa cercano? Perché vengono?

Ma soprattutto: chi sono i tuoi ospiti ideali? Quali sono le loro esigenze e i loro desideri? 

Di cosa hanno bisogno?

Cerca immagini che rappresentino i servizi, le dotazioni e i complementi di cui potrebbero usufruire e aggiungi alla tua moodboard anche questi dati. Ogni aspetto deve essere coerente con il tema scelto, concorrendo a sottolinearne il tipo di esperienza. 

Potresti anche coinvolgere chi è già stato tuo cliente attraverso sondaggi o interviste per raccogliere feedback e idee!

2. Fase di definizione e sviluppo

Quando ti senti soddisfatta della tua ricerca osserva la bacheca: ti accorgerai che ci sono atmosfere, colori, oggetti che si ripetono e che sono in sintonia tra loro (eventualmente elimina ciò che è occasionale o incoerente). 

Prova quindi a estrapolare questi punti:

  • che ambienti fondamentali sono emersi? Se il tuo tema è il benessere ad esempio avrai sicuramente individuato immagini che immortalano situazioni di relax! Quale area della tua casa può essere destinata a questo?

  • Che decorazioni, colori, mobili, arredi ricorrono? La decorazione deve riflettere in tutto e per tutto il tema scelto, deve permeare ogni ambiente della tua struttura ricettiva: dall'ingresso alle camere, dai bagni alle aree comuni! Un esempio semplice: se ti rivolgi a famiglie con bambini, puoi utilizzare lenzuola e asciugamani a tema cartoons e colori vivaci alle pareti!

    Per l’utilizzo efficace dei colori nelle stanze puoi leggere questo articolo.

    Se hai bisogno di aiuto per lo studio dettagliato di arredi e scenografie speciali puoi cliccare qui.

  • Che attrezzature e dotazioni sono fondamentali? Se la tua ospitalità si rivolge ai bikers non può mancare un garage per il ricovero delle bici e tutto l’occorrente per la manutenzione. 

  • Che tipo di servizi aggiuntivi o di attività sostengono il tuo tema? Se la tematica scelta è la biblioteca, puoi proporre serate di incontro con l’autore per coinvolgere i tuoi ospiti.

 

3. Il tocco in più

Sviluppa una storia: per rinforzare e amplificare il tema scelto potresti ideare una narrativa da ripetere nella tua comunicazione e nelle esperienze speciali che proponi agli ospiti.

 

Conclusione

Il tema della tua struttura ricettiva è un elemento fondamentale della tua brand identity: creando un’atmosfera e un’esperienza memorabili potrai ottenere visibilità, distinguerti dalla concorrenza, ottenere un flusso di clienti costante ed un prezzo a notte che valorizzi la tua ospitalità!


Raccontarsi online

Dopo aver superato con tenacia la burocrazia e gli sforzi necessari per avviare una struttura ricettiva (di cui abbiamo parlato in questo articolo) ci si rende conto che purtroppo il lavoro più difficile sta solo iniziando:

i clienti non arrivano magicamente (tranne in rare occasioni) e per garantire un flusso costante di entrate, serve un piano ben strutturato.

 

Se sei host da un po’ di tempo sai bene che il viaggio dei tuoi ospiti inizia molto prima che mettano piede nella tua struttura e che i tuoi contenuti online, insieme alle foto, fungono da porta d'ingresso al tuo mondo!

 

È per questo che ho chiesto a Simona Barbera, esperta della comunicazione digitale nel settore ricettivo da ben 10 anni, di condividere con noi alcuni segreti per navigare con successo nella promozione online.

Simona si occupa di creare contenuti e strategie digitali personalizzate per promuovere piccole attività turistiche, affiancandole o gestendo per loro account social, piani editoriali, newsletter e promozioni ad hoc realizzandone la strategia, eventuali landing page e campagne social. 

Con la sua esperienza e la sua energia contagiosa aiuta coloro che vogliono raccontare in modo originale il proprio territorio e le proprie tradizioni a migliorare la visibilità online… e l’esperienza complessiva di soggiorno dei futuri ospiti.


Simona, approfondiamo subito un punto cruciale: quando si tratta di promuoversi online, molti si trovano di fronte alla domanda fondamentale:

da dove cominciare per farsi pubblicità, attirare l'attenzione e ottenere clienti?

«Per iniziare a promuoversi online è fondamentale partire da un'analisi approfondita dell’attività stessa, focalizzarsi sulle caratteristiche che la rendono unica distinguendola dalle altre strutture, ponendosi domande come:

 

  • Chi sono come persona al di là del mio ruolo di host? Quali passioni personali posso integrare nella mia attività per renderla più attraente?

  • Quali spazi e atmosfere offro nella mia struttura? Quali arredi e dettagli la caratterizzano?

  • Dove si trova la mia struttura e cosa offre il territorio circostante? Quali sono gli elementi distintivi, le attrazioni locali?

  • Chi voglio ospitare? Di conseguenza, che servizi e comfort devo proporre?

  • Quali obiettivi voglio raggiungere nei prossimi sei mesi?

 

Questo approfondimento sulla brand Identity è uno strumento di lavoro importantissimo per una struttura ricettiva.

Mettendo a fuoco questi aspetti è possibile identificare le leve per una comunicazione efficace, che porti  risultati tangibili senza impazzire nella creazione dei contenuti.»

 

Quali strumenti digitali è meglio usare? Come sceglierli?

La scelta degli strumenti digitali dipende dall’analisi approfondita del proprio pubblico di riferimento e degli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Ad esempio: 

  • i social media come Facebook e Instagram sono fondamentali se il proprio target è attivo su queste piattaforme;

  •  Il sito web rappresenta un canale proprietario di grande importanza per non dipendere esclusivamente da social e piattaforme di condivisione.

  • Le OTA (Online Travel Agencies) come ad esempio Booking e Airbnb garantiscono visibilità immediata, sebbene richiedano una commissione.

  • Strumenti come Pinterest possono essere utilizzati per condividere ispirazioni e idee di viaggio.

  • Le newsletter sono preziose per la fidelizzazione dei clienti esistenti e per mantenere un contatto costante con loro!

  • L’advertising online è un'altra opzione da considerare per aumentare la visibilità della propria struttura.

  • I channel manager sono utili per gestire in modo efficiente la distribuzione delle camere su diverse piattaforme.

 

La scelta degli strumenti deve essere guidata anche dalle risorse disponibili in termini di tempo e budget.

Ad esempio, si può iniziare con poco utilizzando le OTA per ottenere visibilità immediata e concentrando gli sforzi nella cura dei canali social e solo successivamente ampliare la propria presenza online, investendo nella creazione di un sito web professionale e di una newsletter personalizzata per fidelizzare i clienti esistenti!»

 

Quali sono i problemi comuni che gli host di piccole strutture turistiche si trovano ad affrontare?

«Tra i problemi più comuni ci sono:

  • l’assenza di foto e video di qualità, fondamentali per presentare al meglio la propria struttura e attirare potenziali ospiti

  • la mancanza di conoscenza su come sfruttare efficacemente i canali online e la difficoltà nel trovare il tempo necessario per gestirli in modo adeguato

  • la difficoltà nel trovare argomenti interessanti da condividere sui social media

  • la necessità di approcciarsi al turista come esperti del territorio, promuovendo la destinazione turistica prima della casa vacanze. L’ospite di oggi è alla ricerca di esperienze e potersi interfacciare con chi sa guidarlo garantisce la prenotazione dei propri spazi di soggiorno.

Serve quindi imparare a raccontare storie coinvolgenti mettendo in evidenza le attrattive del contesto in cui ci si inserisce, che fortunatamente è una fonte inesauribile di contenuti ed il principale motore attrattivo, quindi una grande risorsa.

Farlo non è complicato ma ci vuole creatività: si possono ad esempio instaurare collaborazioni con guide turistiche del posto, raccontare gli eventi del comune nei post, nelle newsletter o inserirli nel guest book o...»

 

… o fare il percorso di affiancamento con te sui social media! Vuoi parlarcene?

«Certamente!

Si tratta di un percorso che dura 6 mesi, ideale per chi ama gestire la propria comunicazione in autonomia ma necessita di un supporto tecnico e strategico.

Il percorso è strutturato in diversi moduli che coprono sia gli aspetti pratici che quelli analitici e di pianificazione.

  • La fase di analisi è affrontata come primo step poiché costituisce la base per una comunicazione efficace, definendo cosa comunicare e a chi.

  • La parte pratica comprende la selezione degli strumenti più adatti alla propria situazione (ad esempio: iniziamo dai social media? Creiamo un piccolo sito web con gestore di prenotazioni? ecc…) e il loro corretto utilizzo, con la mia supervisione e guida.

  • Infine la fase strategica consente di sviluppare un metodo per la gestione costante ed efficace della comunicazione nel medio-lungo termine, garantendo una presenza online continua e senza stress.

Il percorso offre video lezioni, documenti Pdf ed esercizi scaricabili oltre a revisioni periodiche, sessioni di confronto 1:1 e laboratori pratici per coloro che desiderano apprendere l'uso di programmi di supporto come Canva, Trello, Drive, CapCut, Meta Business Manager e così via.»

 

Hai qualche suggerimento immediatamente applicabile da condividere con chi ci legge?

«Un primo passo pratico potrebbe essere quello di utilizzare al meglio il materiale già a disposizione, anziché disperdersi in tantissime azioni frammentate. È preferibile creare meno contenuti, ma di qualità, pianificati strategicamente per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Ad esempio, se l'obiettivo è aumentare le vendite, concentrarsi sulla creazione di storie e sull'uso dell’advertising (strumento cruciale per le piccole strutture) può risultare davvero efficace.»


Conclusione

Grazie mille Simona: sono sicura che c’è un gran bisogno di te per chi deve destreggiarsi nel “caos” della comunicazione online e dare un boost al proprio modo di promuoversi!

Fate un salto trovarla qui!


5 Sensi per migliorare l'esperienza nel tuo B&B

Quanto più un’esperienza coinvolge i sensi, tanto più diventa memorabile e lascia un'impronta duratura nella memoria.

 

Lo sapevi?

Più spesso ci curiamo dell’estetica degli spazi di soggiorno, dell’accoglienza o dei servizi, ma preparare la propria ospitalità significa considerare a 360° ciò che offriamo al nostro cliente.

Oggi vediamo assieme come coinvolgere i 5 sensi per migliorare l'esperienza di soggiorno nel tuo B&B!


1. Vista

La vista è uno degli elementi chiave perché determina il primo impatto: influenza la percezione complessiva del luogo e contribuisce a plasmare l’esperienza di soggiorno. È anche il senso su cui già si lavora per lo più, tuttavia vediamo step by step cosa aiuta a rendere un’esperienza appagante dal punto di vista visivo.

  • La cura dell’estetica: è importante che gli spazi del tuo B&B siano curati e ben mantenuti: dalla facciata, al giardino, agli interni, l’ordine e la cura dei dettagli sostengono la tua professionalità e l’attenzione per il tuo ospite.

  • Design accattivante: colori e materiali aiutano a rendere gli ambienti armoniosi così come arredi e decori appropriati all’atmosfera, allo stile della tua accoglienza e del contesto in cui è immersa.

  • Luminosità e illuminazione rendono un ambiente invitante: assicurati che le finestre siano pulite e prive di ingombri che possano ostacolare il passaggio della luce naturale (tra cui tendaggi adatti); scegli luci artificiali calde e soffuse (no a luci fredde);

  • se il tuo B&B si trova in una posizione panoramica o offre viste mozzafiato valorizza più possibile gli scorci di finestre e terrazze; se non hai questa fortuna puoi appendere foto o quadri con paesaggi dei dintorni per compensare.

  • Dettagli decorativi non vanno scelti a caso ma studiati a tavolino perché concorrono a comunicare l’identità della tua struttura: dalle opere d’arte ai fiori freschi, dalle dotazioni di utilizzo quotidiano ai soprammobili, i dettagli aiutano nell’immedesimazione dell’esperienza.

Questo campo è la mia specialità e se lo desideri posso aiutarti a studiare l’identità visiva dei tuoi spazi (arredi, colori, decori ma anche le foto per la pubblicazione dei tuoi annunci) con i miei servizi (li trovi qui).

 

2. Udito

I suoni, come pure il silenzio, possono influenzare il nostro stato d’animo.

Il ticchettio di un’orologio da parete, il crepitio di un caminetto con la legna che brucia, una particolare musica di sottofondo, aiutano a conferire fascino e carattere agli spazi di soggiorno e diventano elementi memorabili del tempo trascorso da te.

  • Prima di tutto assicurati che gli ambienti siano ben isolati acusticamente per ridurre al minimo i rumori indesiderati provenienti dall'esterno o da altre stanze: utilizza materiali fonoassorbenti come tendaggi pesanti, tappeti spessi e pannelli in tessuto per ridurre l'eco e migliorare la qualità acustica degli spazi. E’ probabile che i tuoi ospiti gradiscano un ambiente tranquillo, per staccare dalla confusione della vita quotidiana.

  • Puoi avvalerti di una selezione musicale adatta al contesto e all’atmosfera che desideri creare.

  • Considera anche l’aggiunta di elementi sonori naturali come una fontana d’acqua o il canto degli uccelli: questi suoni possono contribuire a connettere gli ospiti con la natura e a ridurre lo stress e l'ansia; per lo stesso motivo puoi fornire anche spazi tranquilli dove gli ospiti possano godere di momenti di silenzio e di riflessione.

 

3. Olfatto

L'area del cervello responsabile dell'olfatto è strettamente collegata al sistema limbico, che regola le nostre emozioni e la nostra memoria, facendo sì che i ricordi evocati da un profumo siano immediati e molto intensi.

Quali fragranze avvolgono il soggiorno dei tuoi ospiti?

  • La consapevolezza di questo impatto è il primo punto di cui tener conto; è importante che i profumi utilizzati siano delicati e non invadenti, per garantire il comfort di tutti gli ospiti.

  • Assicurati che gli ambienti del tuo B&B profumino di fresco e pulito, utilizzando detergenti delicati per lenzuola e asciugamani. Sempre tenendo a mente il punto precedente, puoi diffondere delicati profumi nelle aree comuni utilizzando diffusori di essenze o candele.

  • Per farti ricordare dagli ospiti anche al termine del soggiorno puoi preparare degli omaggi profumati “a tema” da portare a casa: dalle candele, ai saponi, agli olii essenziali, purché si tratti di fragranze tipiche della regione o del soggiorno da te!

  • L’olfatto infine è strettamente legato al gusto quindi assicurati che la colazione sia accompagnata da aromi invitanti e deliziosi: il profumo del caffè appena fatto, il pane o i biscotti appena sfornati, le marmellate fatte in casa, creando un’anticipazione gustosa che rende l’esperienza della colazione ancora più piacevole.

 

4. Il gusto

Nel contesto di un Bed and Breakfast la colazione è spesso il punto forte: non è solamente un pasto per saziare la fame del mattino ma un'opportunità per stupire e deliziare gli ospiti con sapori indimenticabili.

Ecco alcuni consigli per valorizzare questo senso:

  • offri una varietà di opzioni di alta qualità sia dolci che salate, per soddisfare i gusti di tutti. Se possibile utilizza i prodotti locali, sempre apprezzati perché permettono all’ospite di immergersi ancora più a fondo nella realtà in cui stanno alloggiando.

  • Consenti la possibilità di personalizzare le scelte in base alle preferenze dietetiche, o eventuali restrizioni alimentari, includendo opzioni vegetariane, vegane, senza glutine o a basso contenuto calorico cosicché tutti possano gustare una colazione su misura.

  • Ricorda inoltre che la colazione coinvolge anche la vista e l’olfatto! Assicurati che ogni piatto sia presentato con cura e attenzione ai dettagli, dalla disposizione degli alimenti, alla scelta di stoviglie e di utensili, perché tutto questo influenza positivamente la percezione del gusto.

  • Coinvolgi gli ospiti in degustazioni guidate, facendo conoscere le specialità locali e tradizionali, per offrire loro un'esperienza unica e coinvolgente che va oltre il semplice soggiorno.

 

5. Tatto

Nella progettazione d’interni il tatto è un senso che passa spesso inosservato… Eppure gioca un ruolo fondamentale nell'esperienza complessiva.

Vediamo dove porre l’attenzione per esaltare l’esperienza di questo senso.

  • Scegliere tessuti morbidi e piacevoli (come velluti, lana merino, cotone di alta qualità) aiuta moltissimo nella creazione di un’atmosfera accogliente e confortevole. Fai in modo che le tue camere siano dotate di lenzuola e asciugamani di alta qualità e che copriletti e cuscini invitino al relax.

  • Anche le texture di materiali di rivestimento, di mobili e di arredi (legno intagliato, marmi o superfici 3d) possono offrire esperienze interessanti ed influenzare il modo in cui interagiamo con gli ambienti: mobili ergonomici e confortevoli promuovono un senso di benessere fisico, mentre elementi come maniglie, bottoni e superfici tattili aggiungono interesse sensoriale e invitano al tocco.

 

Conclusione

Se riuscirai a progettare i tuoi spazi per l’accoglienza personalizzando ognuna di queste aree sensoriali potrai garantire che ogni ospite lasci il tuo B&B con ricordi indimenticabili e la voglia di tornare :)

Questo articolo ti ha già ispirato qualche cambiamento che vuoi apportare per migliorare l’esperienza dei tuoi ospiti da te?


Aprire una struttura micro ricettiva I°

Aprire una struttura ricettiva è un’esperienza emozionante, ma richiede una gestione attenta della burocrazia e una conoscenza approfondita delle normative vigenti e di molti parametri che influenzano le scelte imprenditoriali.

In questo articolo esploreremo insieme gli aspetti tecnici cruciali per garantire una partenza senza intoppi!


La maggior parte di chi apre una struttura per l'ospitalità inizia come autodidatta, cercando informazioni online, contattando i vari enti preposti, e finisce per ritrovarsi in un labirinto di informazioni eterogenee: comporre il puzzle di conoscenze necessarie non è un compito facile e la mancanza anche di un solo pezzo può comportare sanzioni pesanti o ritardi nell’apertura dell’attività.

Questo perché non esiste un percorso standard cui attenersi: varia da comune a comune, da regione a regione, oltre a dipendere dalla tipologia di struttura stessa.

 

Per cercare di individuare alcuni punti fissi ho chiesto aiuto a Federica Petrongari, co-fondatrice di Startbnb. Startbnb si occupa di consulenza tecnica e fiscale per host, aspiranti host e neo imprenditori del settore extralberghiero e degli affitti brevi.

Federica, un ingegnere specializzato con oltre un decennio di esperienza nel settore edile, ci spiegherà quali primi passi muovere per creare basi solide a un'attività di successo!


Federica, iniziamo con un domandone: cosa serve per avviare un’attività ricettiva extralbeghiera o un affitto breve? Da dove iniziare?

«Serve iniziare sempre con il controllo della conformità dei vari aspetti dell’immobile, troppo spesso data per scontata. Quindi:

  • la conformità catastale (la planimetria depositata in catasto deve rappresentare fedelmente la situazione attuale: dalla posizione di muri, porte e finestre alla destinazione d’uso degli ambienti)

  • la regolarità urbanistica (risalendo all’ultimo titolo edilizio presentato come Cila, scia, Dia, Costruzione…)

  • essere in possesso del certificato di agibilità o abitabilità

  • verificare che le misure e le metrature calpestabili siano adatte alla tipologia di struttura ricettiva

  • consultare il regolamento di condominio (potrebbe essere vietata la destinazione a uso turistico).»

 

Quali sono le sfide più comuni che i nuovi proprietari di strutture ricettive affrontano all’inizio?

«Decisamente la burocrazia e le autorizzazioni!

Capire cosa fare e come farlo è piuttosto complesso in quanto ogni tipologia ricettiva ed ogni comune/regione richiedono percorsi differenti e non esiste un ufficio che spiega l’iter corretto e completo per ogni caso.

Per questo è consigliabile affidarsi all’esperienza di un tecnico specializzato, che conosca bene le normative comunali e regionali e le dinamiche dell’extralberghiero o degli affitti brevi: sa come muoversi evitando errori costosi e riducendo il rischio di ritardi o di richieste d’informazioni supplementari.

Oltre alle verifiche dell’immobile e la risoluzione di eventuali difformità, il tecnico aiuta anche a:

  • predisporre la documentazione tecnica necessaria all’avvio dell’attività

  • compilare ed inviare la SCIA per le Attività extralberghiere e la CIA per le Locazioni turistiche

  • spiegare quali adempi periodici effettuare in base alla tipologia ricettiva.»

 

Quali sono gli errori più comuni che i nuovi proprietari commettono in fase di apertura e gestione?

«Principalmente due:

Il primo è dichiarare il numero sbagliato di posti letto, generalmente sovrastimati (rischiando pesanti sanzioni amministrative).

Può succedere anche, al contrario, di non sfruttare completamente le potenzialità dell’immobile (la normativa è un po’ criptica per i non addetti ai lavori). Anche in questo caso un tecnico esperto aiuta a ottimizzare la capacità ricettiva indicando quali modifiche strategiche apportare.

Nota: il numero corretto di posti letto viene determinato in seguito alle verifiche preliminari illustrate prima. Di conseguenza si sceglie il tipo di struttura ricettiva adatta all’immobile (e non viceversa, come si crede di solito).

Un altro errore comune riguarda uno degli adempimenti obbligatori: la comunicazione periodica dei dati per il calcolo del contributo di soggiorno da versare al comune di appartenenza.

Alcune OTA (piattaforme di condivisione) la trattengono di default ma ciò non significa che si occupino di dichiararla al posto dell’host (e la mancata comunicazione è sanzionabile penalmente).»

 

Ci sono delle strategie per semplificare il processo burocratico e ridurre i tempi di attesa?

«Prepararsi, studiare a fondo cosa fare e con che ordine. Confrontarsi con chi ha già pluri-esperienza nel settore o rivolgersi a un consulente specializzato: è un investimento con un ritorno altissimo non solo in termini di tempo e stress, ma di rischi mancati.

E’ pratica diffusa iniziare arrangiandosi ma la difficoltà di assicurarsi di non aver saltato passi importanti emerge presto.

Il punto è che, una volta create le giuste basi, è possibile proseguire in autonomia.

C’è da capire come tenersi aggiornati sull’evoluzione della normativa per essere sempre in regola, ma questo (a differenza dell’avvio) è fattibile con la formazione continua.

Si possono infatti consultare periodicamente siti o canali social di professionisti specializzati (non quelli di aiuto reciproco tra host, adatti ad esigenze diverse e meno delicate) o partecipando ad eventi e fiere del settore, sempre ricchi di eventi divulgativi fondamentali.»


Conclusione

Oggi con Federica abbiamo scoperto quali primi passi muovere per avviare una struttura ricettiva: porre basi solide è fondamentale per il successo a lungo termine della propria attività.

Nel vasto labirinto di normative, burocrazia e adempimenti potersi avvalere di tecnici specializzati è una risorsa importantissima!

Grazie Federica di questa preziosa condivisione, restiamo aggiornati sulla vostra pagina IG.


Stabilire il giusto prezzo per la tua struttura ricettiva

Oggi parliamo di REVENUE MANAGEMENT, una disciplina che mira a massimizzare le entrate di un’attività attraverso la gestione strategica dei prezzi. 

È una pratica consolidata nel settore alberghiero, ma sta guadagnando sempre più rilevanza anche nel settore extralberghiero, dove, in realtà, è ancor più cruciale (i dettagli a breve!).

 

Quante volte ti sei chiesto:

  • “Come stabilire il prezzo a notte delle mie stanze in affitto?”

  • “Quando è il momento giusto per offrire sconti?”

  • “Posso utilizzare un software per automatizzare i prezzi?”

 

Per approfondire questi temi ho invitato una professionista del settore: Federica Montanari, esperta di Revenue Management, imprenditrice con un ampio background nell’ospitalità e autrice del libro “Il prezzo non vende”.

 

Federica è la fondatrice di youRevenyou, una realtà 100% Femminile che aiuta gli imprenditori alberghieri-proprietari (hotel di piccole e medie dimensioni) a migliorare le vendite di camere e servizi in ogni periodo dell’anno.

Federica ha inoltre ideato e brevettato il Metodo PRiceberg, di cui ci parlerà nell’intervista.

 

Grazie alla sua esperienza capiremo come il revenue management può essere applicato con successo alle piccole attività e perché è fondamentale farlo, soprattutto agli inizi.


Prima di addentrarci nell’intervista voglio anticiparti ciò che mi ha colpito fin da subito nella chiacchierata con Federica.

Molto spesso, soprattutto ad inizio attività, si tenta di impostare una tariffa "sperimentale" per "vedere come va", o si fa riferimento ai prezzi della concorrenza anziché adottare un approccio metodico.

Senza considerare tutti i parametri in gioco però si rischia di non ottenere margini sufficienti, rendendosene conto quando è troppo tardi.

Scegliere i prezzi basandosi sui competitor è altrettanto rischioso, in primis perché a volte non sono veri concorrenti: si rivolgono al nostro stesso mercato? Alla stessa tipologia di cliente? Offrono ciò che noi offriamo? Si pubblicizzano sugli stessi canali? …

Approfondiamo!


Federica, vuoi spiegarci meglio tu COS’É IL REVENUE MANAGEMENT?

«Con piacere! Il Revenue Management è un insieme di attività che aiutano a capire come gestire in maniera proficua la propria attività. Risponde alla domanda: come creo ricavi?

La risposta non si trova solo nella determinazione del prezzo (sebbene il RM venga spesso confuso con la strategia tariffaria) perché quest’ultimo è la conseguenza di più scelte a monte.

Iniziare un’attività ricettiva partendo dal prezzo a notte potrebbe risultare pericoloso se non si considerano altri fattori (come le spese) che incidono sul margine di guadagno!

Fare Revenue Management significa avvalersi di una vera e propria strategia di marketing, tenendo conto dell’analisi del prodotto, dei canali di distribuzione, del posizionamento, del target di riferimento, della concorrenza, della propria identità, dei costi…»

 

Il revenue management SERVE IN UNA STRUTTURA PICCOLA? Può portare gli stessi risultati che nel settore alberghiero?

«Assolutamente sì! Il revenue management è cruciale per le strutture piccole! Gli host di queste realtà affrontano sfide particolari rispetto agli alberghi più grandi, poiché con un numero limitato di stanze hanno meno margine di errore nella gestione delle vendite.

Fare revenue serve quindi ancora di più, evitando errori nella definizione del primo prezzo e la conseguente fidelizzazione, nel tempo, di clienti non adatti, impedendo di ottenere il giusto risultato economico (situazione da cui è molto difficile uscire).»

 

SERVE UNA FIGURA CHE SE NE OCCUPA nel mondo microricettivo?

«No: serve però acquisire la competenza che permette di arrangiarsi. Grazie all’uso di software basati sull’intelligenza artificiale il gestore di una piccola struttura può far da sé, purché sappia come utilizzarli e configurarli correttamente in base al budget imprenditoriale (e non seguendo il  “competitive set” programmato di default).

La soluzione vincente consiste nell’avvalersi di un consulente per la formazione iniziale per poi gestire il tutto in autonomia.

In youRevenyou ad esempio offriamo delle consulenze di avviamento e settaggio che includono la consulenza formativa, la crescita delle competenze interne, l’impostazione del budget e della tariffazione e la configurazione personalizzata degli strumenti.»

 

CI RACCONTI DEL TUO METODO “PRiceberg”? Come nasce, su cosa si basa? 

«PRiceberg è un processo organizzato per imparare a vendersi per il proprio valore, consapevoli del proprio potenziale, ottenendo richiesta profilata (gli ospiti giusti, allineati ai propri valori) senza perdere tempo in tentativi a caso.

Permette di arrivare alla scelta del prezzo (che è “solo” la punta dell’iceberg) in base al proprio obiettivo imprenditoriale, alla propria identità e non in base alla concorrenza.

L’errore comune di farsi scegliere in base al prezzo porta invece a mettere in ombra questo valore, le proprie peculiarità, con riscontri negativi non solo sui margini di guadagno ma sulla soddisfazione imprenditoriale.»

 

Quale CONSIGLIO PRATICO e IMMEDIATAMENTE APPLICABILE puoi dare al mondo host? 

«Ne ho due:

  • evitare la trappola degli sconti, focalizzandosi invece nel creare valore aggiunto

  • non pensare che abbassare i prezzi generi mercato! Se il pricing viene fatto in maniera scientifica, seguendo un adeguato processo di marketing, la chiave non è un prezzo più basso… ma una strategia mirata per aumentare la visibilità (come ad esempio l’home staging! N.d.r.)»

 

Possiamo CONSIGLIARE IL TUO LIBRO anche a chi si occupa di piccole strutture ricettive?

«Certamente! Il libro è ricco di check-list e strumenti pratici adatti al mondo ricettivo, con l'aggiunta di un accesso esclusivo alla nostra masterclass, realizzata apposta per acquisire familiarità con tutti i parametri del revenue.

Inoltre leggere il libro aiuta a sviluppare un mindset imprenditoriale che a comprendere qual è l’approccio giusto che porta al successo la struttura ricettiva.»


Conclusione

Giungiamo così alla fine della nostra chiacchierata con Federica Montanari di youRevenyou. Speriamo che i suoi consigli su come gestire i prezzi abbiano acceso qualche lampadina!

Scegliete con metodo i vostri prezzi, evitate la trappola del ribasso e ricordate che il prezzo non è tutto :)

E se avete dubbi… fate un salto da youRevenyou per ulteriori efficaci consigli ;)

Grazie Federica per la condivisione di queste preziose informazioni!


Creare una palette colori per la tua struttura ricettiva in 5 passi.

I colori hanno un grande potere evocativo. Possono influenzare il nostro umore, le nostre emozioni, il nostro benessere e le nostre percezioni.

In questo post, esploreremo insieme come scegliere la palette colori perfetta per la tua struttura ricettiva in 5 step!

Che si tratti di un B&B di classe o di una casa vacanze accogliente, i colori possono trasformare completamente l’esperienza dei tuoi ospiti, rendendo la loro esperienza di soggiorno indimenticabile, invogliandoli a tornare o a scaturire il passaparola!

Preparati a scoprire come combinare la scienza e l’arte nella selezione dei colori, per creare ambienti che riflettano il carattere unico della tua struttura e migliorino l’esperienza dei tuoi ospiti.

Quali aspetti considerare per creare una palette colori efficace per la tua casa vacanze, il tuo B&B o le tue camere in affitto?


 

1. Chi è il tuo target?

Il primo fattore da considerare è il tuo target, ovvero il tuo pubblico di riferimento: chi sono i tuoi ospiti? Che cosa cercano quando soggiornano da te? Quali colori potrebbero rispecchiarne le preferenze?

Considerare la psicologia dei colori contribuisce a creare una connessione positiva con il proprio pubblico perché ogni colore evoca significati ed emozioni specifiche: ad esempio il rosso è associato all'amore e all'energia, il blu alla calma e alla fiducia, il verde alla natura e alla crescita… Facciamo degli esempi pratici.

  • Se la tua struttura è rivolta a coppie in cerca di un romantico soggiorno, potrebbe essere funzionale utilizzare colori caldi e accoglienti come il rosso, il rosa o il lilla.

  • Se invece la tua struttura è rivolta a famiglie con bambini, potrebbero essere più adatti colori vivaci e allegri, come il giallo, l'arancione o il verde.

  • Se i tuoi clienti abituali sono viaggiatori avventurosi potrebbero gradire colori brillanti come il verde smeraldo, il blu oceano, il giallo, l’arancione, il rosso.

  • Se ospiti prevalentemente chi viaggia per lavoro i tuoi clienti potrebbero preferire colori più sobri e scuri come il blu navy, il grigio, il bianco, il marrone, il nero.

Per ispirarti, soprattutto se parti da zero, ti consiglio di utilizzare PInterest cercando palette colori adatte ai tuoi ospiti e salvandole in bacheche dedicate!

 

2. Chi sei tu?

Un altro elemento chiave, da mediare con quello appena visto è: come ti descriveresti? Che colore assoceresti alla tua ospitalità?

La palette colori che sceglierai terrà conto del tuo pubblico ma allo stesso tempo deve evocare la personalità del tuo brand: elegante, informale? Affidabile, accogliente? Allegra, sobria?

 

Anche in questo caso puoi rifarti alla psicologia del colore ma la differenza la fanno soprattutto gli abbinamenti tra i colori scelti.

  • Colori a contrasto o complementari trasmettono energia, dinamismo e vivacità perché sono di forte impatto. Per creare questi accostamenti scegli colori opposti tra loro nella ruota del colore.

  • Colori analoghi creano accostamenti visivi più delicati, sobri o eleganti. Per creare questi accostamenti scegli colori vicini tra loro nella ruota del colore.

Come prima puoi avvalerti di PInterest, semplicemente cercando palette colori che ti attraggano e risuonano, salvandole in bacheche dedicate: successivamente confrontale con quelle che hai ricercato per i tuoi ospiti e trova i colori in comune!

 

3. Dove si trova la tua struttura ricettiva?

Un altro elemento da considerare (che potresti integrare agli altri due o semplicemente rendere protagonista delle tue scelte) è l'ambiente circostante alla tua struttura: i colori della natura sono un ottimo punto di partenza per creare una palette armoniosa ed efficace!

  • Ad esempio se la tua struttura si trova in una zona rurale potresti prediligere colori terrosi, come il marrone, il verde o il giallo.

  • Se invece la tua struttura si trova in riva al mare, potresti optare per colori freschi e rilassanti, come il blu, il verde o il bianco.

  • Se si trova in città in uno spazio storico e ricco di cultura potresti scegliere colori chiari e luminosi come i colori pastello, che contribuiscono a creare un’atmosfera accogliente e a valorizzare il contesto senza rubargli la scena.

  • Se si trova in un centro dinamico potresti invece spostarti su colori audaci a vivaci come quelli primari (rosso, blu, giallo) ma anche bianco, nero e grigio per un look più elegante.

 

4. Quali sono i colori preesistenti?

Se non stai progettando la tua struttura da zero o se non è caratterizzata da colori neutri e uniformi per un buon risultato dovrai tenere conto dei colori preesistenti dati dai materiali di pavimenti, rivestimenti, infissi o arredi fissi…

Potrebbero integrarsi perfettamente nella palette colori che hai scelto o viceversa potrebbero obbligarti a tenerne conto nella sua progettazione.

Per individuarli puoi avvalerti di Adobe color CC: alla voce estrai tema: carica una foto tipica della tua struttura: ti aiuterà a evidenziare i colori presenti.

 

5. Regola salva stress: scegli solo 3 colori

Una buona regola per ottenere un risultato d’effetto e utilizzare i colori senza impazzire è sceglierne pochi. Troppi colori possono infatti essere difficili da utilizzare ma anche da guardare, creando un'atmosfera caotica, specie se devi scendere a compromessi con le preesistenze.

Puoi quindi scegliere semplicemente tre colori: un colore principale, un colore secondario, un colore accento.

  • Il colore principale diventa protagonista della tua palette, dando l'impronta generale a tutto il progetto, caratterizzando il 60% circa delle grandi superfici: potrebbe essere il colore delle pareti o dei rivestimenti. E’ consigliabile scegliere come colore principale un colore neutro e chiaro: bianco, beige, nocciola, tortora… Ma puoi osare una tinta pastello se ti senti audace!

  • Il colore secondario: riveste circa il 30% dei tuoi spazi o dei tuoi complementi come il caso di una parete particolare, o dei tessili scelti; puoi sceglierlo complementare a quello principale per creare contrasto e interesse, oppure analogo (scelta che garantisce un risultato d’effetto senza rischiare errori grossolani).

  • Il colore accento serve infine a conferire dinamicità alla palette e va utilizzato a piccoli tocchi (il restante 10%): cuscini decorativi, vasi, cornici… Se in precedenza hai scelto due colori analoghi puoi adottare un colore accento in totale contrasto mentre se hai già “osato” utilizzando 2 colori complementari puoi scegliere il colore accento di un tono molto carico rispetto a quello secondario o a quello principale.

 

Conclusione

Comunque tu scelga di creare la tua palette colori ricorda di utilizzarla in tutte le stanze per conferire carattere, continuità e armonia visiva d’insieme.

Una palette colori ben studiata può fare la differenza per la tua struttura ricettiva: creando l’atmosfera perfetta, invogliando gli ospiti a soggiornare più a lungo, o scaturendo il passaparola!

Per creare una palette colori perfetta prenditi il tuo tempo e considera attentamente tutti i fattori coinvolti. Con un po' di impegno, sarai in grado di trasmettere il tuo messaggio attraverso di essi e conquistare i tuoi ospiti.

Infine, se giocare con i colori ti diverte, puoi utilizzarli alla stregua di veri e propri abiti per le tue stanze e variarli in ogni stagione! Come ?

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